LA PIANA DEGLI ULIVI SECOLARI
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“La Puglia è la regione italiana con il patrimonio olivicolo più importante costituito da circa 60 milioni di piante, di cui circa la metà sono ULIVI SECOLARI”
Alle pendici dell’Altopiano delle Murge (che si affaccia sul Mare Adriatico) tra i comuni di Monopoli, Fasano, Cisternino, Ostuni e Carovigno, si staglia in tutta la sua maestosità la “Piana degli Ulivi Monumentali”…
Si tratta di un’enorme distesa pianeggiante coltivata principalmente a ulivi, e diverse centinaia di migliaia di essi sono alberi secolari dalle dimensioni dei tronchi imponenti ed estremamente variegate.
Geologicamente questa area è classificabile come una superficie sommitale di un grande banco arenaceo/calcarenitico che degrada con lieve pendenza verso il mare, coperto da svariati ettari di uliveti dalle prorompenti misure. Certo, gli ulivi di queste dimensioni non esistono solo qui, ma anche in molte altre zone d’Italia e di altri paesi mediterranei; però è qui che si riscontra la concentrazione più elevata in numero di questi alberi vecchi di secoli.
L’ olivo (Olea europaea L.) è un albero da frutto sempreverde originario dell’Asia minore, probabilmente autoctono lungo le coste della Turchia e della Siria; ma già 3.000-4.000 anni fa iniziò a diffondersi nel resto del Bacino del Mediterraneo, coltivato dapprima dai Greci, e successivamente dai Romani.
E così, attraverso i millenni è giunto fino all’epoca contemporanea, coltivato in Puglia sin dal Medioevo. I contadini pugliesi coltivavano l’olivo su terreni calcarei, ricchi di rocce affioranti, in un territorio aspro. Tutto ciò ha creato un legame molto forte tra la comunità contadina locale e quest’albero, che ripagava la fatica di chi lo lavorava con “l’oro liquido”: l’olio d’oliva.
Ancora oggi questi alberi meravigliosi caratterizzano il paesaggio rendendolo unico al mondo: tronchi contorti e rugosi che costituiscono l’habitat ideale per molti piccoli animali come insetti, rettili, mammiferi e uccelli; le radici imponenti si estendono per diversi metri di distanza dalla chioma, aggrovigliandosi tra le rocce per captare l’umidità che trasuda dalle loro fratture.
Negli ultimi anni diverse patologie vegetali non ancora ben chiare stanno affliggendo gli Ulivi Secolari ma anche quelli più giovani, minacciando di distruggerli per sempre; e ad esse purtroppo si aggiunge l’incuria, interessi noascosti e pratiche agricole scorrette (dato che non tutti gli agricoltori purtroppo rispettano le buone pratiche frutto dell’esperienza acquisita dai nostri antenati nel corso dei secoli)
Ma nonostante questo gli ulivi monumentali resistono stoicamente alle epoche e agli uomini, e il nostro augurio è che continuino a esistere nei giorni a venire, anche grazie alla volontà delle persone che negli ultimi anni coraggiosamente cercano di ristabilire un equilibrio con la natura e con stili di vita ecosostenibili.
E nel frattempo vale la pena contemplare e vivere questo paesaggio unico nel suo genere, inserito nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici.
E in quest’ottica di promozione e di valorizzazione di queste aree caratterizzate dagli ulivi secolari, siamo sicuri che molto presto la “piana” potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’.
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